Quando si tratta di passare dal fast fashion a un guardaroba sostenibile, potrebbe risultare faticoso dal momento che non esiste una guida ben precisa: è un cambiamento di stile che varia da persona a persona. Cimentandosi in qualcosa di nuovo è inevitabile incappare in alcuni errori, (tranquilli ho fatto anch’io i miei guai) ed osservando le altre persone che tentavano di eseguire questa transizione ho notato alcune similitudini.
Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo in cui vi mostrerò i 5 errori che potreste commettere durante la vostra transizione alla moda etica e come evitarli :
- 1) Non hai ancora definito il tuo stile
Uno dei più grandi benefici del costruire un guardaroba fatto di slow fashion è quello di avere una piena consapevolezza del proprio stile. Ciò non significa di certo che sia necessario essere una stylist professionista, ma semplicemente sapere cosa ci piace e cosa invece no. Per esempio a me piacciono i pantaloni a vita alta e i top aderenti, e la borsa perfetta deve necessariamente avere la tracolla, non mancano mai un paio di sneakers bianche, e il mio colore è il rosso.
Dunque fai attenzione a ciò che ti piace davvero e prova a fissare in mente quali sono i motivi per cui ti piacciono. È il colore ? Il taglio ? I dettagli ? O semplicemente il modo in cui ti fa sentire indossare un certo capo? Una volta che avrai capito cosa ti piace davvero sarà decisamente più facile fare acquisti più consapevoli (e intelligenti).
- 2) Segui ancora i trends
Se vuoi adottare uno stile sostenibile devi lasciar perdere i trends. Essi sono fatti apposta per indurti a comprare cose che vanno di moda per un brevissimo periodo e che dopo poco ti faranno sembrare ridicola (pensa agli abiti da sposa anni 80!) Acquistando capi senza tempo, che potrai indossare anche l’anno dopo, non solo risparmierai un bel gruzzoletto, ma comincerai a sviluppare un tuo stile personale.
Non cedere ai trends può risultare piuttosto difficile all’inizio, ridurre la quantità di capi che acquisti allo scopo di seguire le mode del momento e sostituirli con un paio di pezzi versatili può essere un ottimo punto di partenza. Non lasciare che siano le strategie di marketing a scegliere cosa farti indossare, esplora la moda in modo creativo e personale, ti sentirai molto più felice quando vedrai venir fuori il tuo stile.
- 3) Compri ancora vestiti di scarsa qualità
“Non posso permettermi altro” è la scusa che sento più spesso quando suggerisco di non acquistare capi di scarsa qualità, il problema è che non è affatto vero. Esistono tantissimi brand sostenibili, tanti artigiani e soprattutto c’è il vintage e il second-hand che sono talvolta anche più economici dei classici brand di fast fashion, inoltre acquistare capi che durano poco e che quindi vanno sostituiti presto non solo è più dispendioso nel lungo periodo, ma è totalmente contro la logica (e l’etica) dello slow fashion.
Vale quindi la regola del “controllo etichetta”, ciò che dobbiamo chiederci è : posso lavarlo ? posso stirarlo ? il materiale di cui è formato è resistente ? Queste sono alcune delle domande che dobbiamo porci per assicurarci di acquistare capi che durino più di un paio di giri in lavatrice.
Un consiglio per far durare i vestiti il più possibile è prendersene cura!
- 4) Compri ancora nei centri commerciali
Hai deciso di smettere di comprare nei grandi marchi di fast fashion, e stai cercando di investire in capi di qualità, benissimo!
Decidi quindi di andare al centro commerciale per cominciare il tuo shopping.
Attenzione però! Prezzi alti non significano qualità , inoltre non è detto che un brand di lusso sia sostenibile. Nei centri commerciali ci troviamo le grandi multinazionali e se è vero che molte di queste stanno cercando di fare qualche passo avanti verso la sostenibilità, la maggior parte di esse no.
Fai sempre una ricerca sulle policy del brand prima di scegliere dove acquistare, e come sempre il mio consiglio è comprare vintage e artigianato, e se non ci sono brand sostenibili nella tua zona, acquista online!
- 5) Vuoi donare tutti i tuoi abiti dismessi
È istintivo pensare di donare gli abiti che non abbiamo più intenzione di indossare, in fondo stiamo facendo del bene no? NO
Quello che le persone non sanno è che la maggior parte degli abiti donati vengono spediti all’estero, spesso proprio dove quegli stessi abiti sono stati prodotti, e dove vengono venduti a prezzi stracciati. Ciò distrugge le economie locali sviluppate attorno alla produzione tessile, che chiaramente non riescono a competere con i costi.
Come liberarsene quindi? Chiedi ad amici e parenti se gli piace qualcosa di ciò che avete intenzione di togliere dal guardaroba.
Un’idea vincente è quella di organizzare uno swap party in cui ognuno porta i proprio abiti per scambiarli con qualcosa che ci piace o che ci serve.
Considera anche la vendita di abiti usati, è un settore totalmente sostenibile! Ho scritto una guida sulle migliori app di compravendita di vintage e second hand la trovate cliccando qui
Fatemi sapere se avete commesso uno di questi errori, e se avete qualcosa da aggiungere 🙂
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